Miti e Leggende

La Llorona – La madre innamorata di sè stessa

La Llorona 

La leggenda di una madre innamorata di sè stessa

 

Questa è una nuova rubrica dedicata a tutte le  leggende da cui sono stati poi tratti i film horror. Quello che tratteremo oggi è: La Llorona uscito al cinema il 17 Aprile diretto da Michael Chaves.

Mi sono sempre chiesta se alcune di queste storie fossero tratte da avvenimenti realmente accaduti e da qui l’idea.

Risultati immagini per la LLorona artLa Llorona è una leggenda che vede le sue origini in Sudamerica. La storia racconta di una donna che era gelosa di suo marito a tal punto da annegare i suoi figli per avere tutte le sue attenzioni. Si dice che vaghi per la terra terrorizzando e rapendo i bambini nel disperato bisogno di sostituire i suoi.

Ovviamente essendo una storia famosa in tutto il mondo, ogni paese nel corso del tempo l’ha adattata alle sue usanze e ai suoi costumi creandone molte versioni.

In Arizona la donna ha persino un nome, Launa. Ella vive assieme alla sua famiglia nel Kingman Canyon e quando nota che suo marito ha delle attenzioni particolari verso le sue due figlie femmine, Launa le getta nel Canyon. Quando il marito torna a casa e scopre che è stata la moglie ad uccidere le sue figlie, la abbandona. Lei distrutta dal dolore segue le figlie e si suicida buttandosi anche lei nel Canyon. Sarà destinata a non trovare pace, vagabondano in giro alla ricerca del marito

Risultati immagini per la LLorona artL’indigena e lo Spagnolo.

Un’altra versione vede nei panni della Llorona un’indigena che si innamora di un uomo spagnolo con cui intraprende una relazione segreta da cui ebbe due figli. Tuttavia quando l’uomo di cui lei era perdutamente innamorata decide di sposarsi con una spagnola di famiglia benestante, l’indigena perde la testa e in attimo di rabbia cieca, uccide i suoi due figli annegandoli nel fiume. Nel momento in cui tornò padrona delle sue stesse azioni, si rese conto dell’abominevole gesto che aveva compiuto e per la disperazione pose fine alla sua stessa vita.

Doña Marina: la madre fondatrice

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Altra storia famosa attribuirebbe la Llorona ad una donna realmente esistiti: Doña Marina o La Malinche, amante e traduttrice di Hernán Cortés. Era una donna molto importante poiché fungeva da tramite per la conquista del Messico. Conosciuta l’importanza della donna, non voleva farsela scappare allora le promise che, se fosse rimasta al suo fianco l’avrebbe riempita di ricchezza e alla fine di tutto, l’avrebbe resa sua sposa. Viene associata a lei la figura materna della Llorona perché La Malinche viene considerata la madre fondatrice di una nuova cultura e simbolo della maternità.

Medea: la Llorona greca.

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Una delle leggende più famose che non ho visto riportate nei vari articoli ma che potrebbe benissimo essere stata la scintilla da cui sia partita questa vicenda è la storia della Medea. É una leggenda greca che narra di questa Medea, una donna bellissima, di cui Giasone diventa l’oggetto del desiderio. Lei lo difenderà uccidendo senza pietà chiunque tenti di fargli del male.

Si incontrano quando Giasone, assieme agli argonauti, va alla ricerca del vello d’oro. Sarà infatti Medea ad aiutarli a conquistare il vello al costo di tradire il proprio padre e abbandonare tutto quello che le è caro per seguire Giasone. Per evitare di essere seguita, uccide il fratello e ne sparge i resti in mare in modo tale che il padre, Re Eete si trovi impossibilitato ad inseguirla perché occupato a raccogliere i resti del figlio dispersi.

Al rientro a casa, Giasone non viene accolto come eroe. Il re Pelia lo ha ingannato e non gli consegnerà il trono così Medea, per vendicarsi dell’affronto fatto al suo amato, inganna a sua volta le figlie del sovrano convincendole che se lo avessero bollito egli sarebbe poi risorto più bello e forte di prima. Allora le figlie acconsentono a fare a pezzi il proprio padre scoprendo poi con orrore che erano cadute in un ignobile menzogna.

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Il figlio maschio di Pelia cerca vendetta allora Medea e Giasone si nascondono a Corinto dove le rimarrà fedele fino a che una donna più bella e giovane non gli di ripresenterà accanto.

Medea decide di regalare alla nuova sposa di Giasone un diadema e una toga in segno di rassegnazione e buon auspicio. Quando la donna però indossò i regali di Medea, ella bruciò tra atroci sofferenze poiché la stoffa era stata  intrisi nel veleno.

Ancora non soddisfatta decise di uccidere i suoi due figli, avuti con Giasone.

Ma come può una madre uccider e propri figli? Semplicemente lei non li considera tali. I bambini diventano un mezzo attraverso il quale può controllare i loro uomini. Sono un oggetto e inquanto tale, le appartengono. Queste donne hanno come unico scopo  sé stesse e non esiterebbero a sacrificare il loro stesso sangue se dovesse tornargli utile.

 

 

 

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