VOX 

Christina Dalcher

TITOLO: VOX

AUTORE: Christina Dalcher

EDITORE: Nord

PAGINE: 416

COSTO: €19.00

Trama:  In un mondo dove la supremazia religiosa, vede la figura femminile come uno strumento domestico per la quale la parola funge solo da ornamento: “Vox”, romanzo di Christine Dalcher, denuncia l’antifemminismo e il fanatismo, in uno dei distopici più promettenti di sempre. Dove i pensieri, come le parole, sono centellinati tramite un braccialetto e l’essere nata donna significa davvero far parte del sesso debole.

Libro d’esordio di Christina  Dalcher ,Vox, si presenta sovversivo ed esplosivo, letteralmente.

L’argomento principale è la voce femminile, che viene limitata ad un totale di 100 parole al giorno, rinchiusa in una angusta cucina dove tutto sembra senza speranza.

I temi sono davvero molto forti, vicini non solo a noi donne, ma a tutti coloro che credono nell’ugualità e nella parità dei sessi. Sicuramente essere censurate non è una sensazione piacevole tuttavia una sorte peggiore tocca agli omosessuali, costretti in moderni campi di concentramento dove l’unica scelta che gli viene data è quella di convertirsi all’eterosessualità, oppure morire di stenti.

Considerando che di Distopici non ne ho letti molti, Vox mi è rimbalzato tra le mani come una bomba, colpendomi dritto in faccia. Come essere umano e donna, mi sono sentita furibonda.

Di certo la capacità di immaginare uno scenario del genere, pensavo fosse superata. Potete pensare di non poter godere delle vostre amiche nel tempo libero? Di non poter chiacchierare, ridere e scherzare?

Suona assurdo vero?

Ma in un mondo come il nostro questo non è proprio un progetto utopistico.

Ogni volta che si punta il dito contro una ragazza perché si vede con troppi uomini e si stringe la mano all’uomo perché va con tante donne, facciamo un passo in più verso questo universo; ogni volta che  qualcuno usa la famiglia tradizionale come indice di giudizio, una parte della nostra libertà, muore inesorabilmente.

Quindi vi porgo una domanda. Vox è davvero un distopico?

Viviamo in una comunità dove non è solo la grammatica ad essere maschilista, dove l’essere femminista deve essere spiegato e fa storcere il naso alle donne prima che agli uomini, le cento parole non sono poi così distanti.

Sarebbe poi così difficile per un mondo basato sulla misoginia, lasciare la donna a casa?

C’è gente che ancora definisce Mussolini, la salvezza dell’Italia o disegna svastiche sui muri. La cosa è questa, non tutti sanno e quelli che ricordano sono quasi tutti morti.

La stessa Jean, protagonista del libro apre questa parentesi:

“Immagino che, semmai le cose torneranno alla normalità, useranno tutti la vecchia scusa: stavo solo eseguendo gli ordini.
Dove l’abbiamo già sentita?”

Penso che Vox sia un libro sveglia, potente e pericoloso. Pensateci, vivere per cucinare e pulire, per procreare e compiacere gli altri. Essere costretta a crescere una bambina in questo ambiente e non poterle nemmeno spiegare che lei è diversa dai suoi fratelli per una pura faccenda biologica.

Dovremmo riflettere attentamente: anche se non facciamo parte dell’universo creato da Christina Dalcher è tutto molto più vicino di quello che sembri.

Ogni volta che restiamo in silenzio perché qualcuno ci chiede di farlo; che chiudiamo gli occhi su qualcosa che ci dà fastidio o lasciamo altri prendere le nostre decisioni e non votiamo o ci accontentiamo, perdiamo il diritto ad una parola in più per noi e per i nostri figli.

La politica andrebbe insegnata nelle scuole, la storia è importante. È costata sangue e fatica a molti prima di noi. Quindi prendiamo un secondo e anche se non abbiamo voglia, facciamo qualcosa giusto perché abbiamo il diritto di farla. Andiamo al cinema da soli, prendiamo un caffè con quelle amiche che non vediamo da tanto tempo. Non si sa mai cosa possa cambiare il mondo. Alla fine sono sempre le idee a muovere l’universo.

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