“Kitchen” di Banana Yoshimoto

Autore: Banana Yoshimoto

Titolo: Kitchen

C.E.: Universale Economica Feltrinelli

Trama: La protagonista, una ragazza, perde l’unica persona che ha al mondo, la nonna; allora si rifugia nel cuore della casa, la cucina, dove vegeta senza nutrirsi. Quando un suo compagno di scuola e sua madre la invitano a stare nella loro bella casa, dimostra ancora la sua passione per la cucina che rappresenta per lei il luogo dove si prepara il cibo, risorsa basilare della vita, e ci si riunisce per consumarlo. Questa stanza bella e funzionale rispecchia la serenità delle persone che la abitano. Così riprende a mangiare e a vivere.

Costo: 9,99 €

Qual è il comune denominatore in ogni casa del pianeta di cui tutti noi abbiamo bisogno? Secondo la nostra autrice, la cucina. E come possiamo darle torto? Ci avete mai pensato che è il luogo dove tutto avviene, quello più sfruttato?

I pasti sono, o meglio dovrebbero essere, il momento in cui ci si siede a tavola e ci si dimentica del resto del mondo. Un periodo, seppure breve, per legare e conoscersi meglio. Non a caso molti degli avvenimenti più importanti avvengono a cena o comunque attorno ad un tavolo.

Reputo Kitchen, primo romanzo ad essere arrivato in italia, uno dei capolavori della Yoshimoto. Pieno di quel significato profondo e di quella tristezza tipica della scrittura giapponese che ti accompagnano per tutto il libro. Sensazioni che dovrebbero farti star male, ma che invece ti portano a vedere la vita con un occhio totalmente diverso. La letteratura giapponese è preziosa perchè ci offre un’altra prospettiva, quella spirituale fatta di fili rossi e fantasmi cose di cui noi occidentali ne ridiamo caldamente.

Andrebbero tuttavia, prese in maniea diversa.Non c’è nulla di più bello del sapere che c’è qualcuno destinato a noi in questo grande universo. Leggere un libro della Yoshimoto, vi avverto, non vi porterà felicità o spensieratezza, vi farà pensare; vi farà rivalutare tutto quello che avete fatto nella vostra vita e vi troverete a chiedervi se avete fatto tutto bene o se fosse stato possibile un altro risvolto a quella situazione se solo aveste avuto le informazioni contenute in questo libro.

Io lo consiglio, come consiglio qualsiasi libro della Yoshimoto. Ad un certo punto diventa una specie di sorella della quale non puoi fare a meno mentre ti prende la mano e dolcemente ti porta verso la fine del suo racconto, insegnandoti a rispettare i morti invece di temerli, aiutandoti a vedere quanto l’amore sia la forza che muove il mondo e di cui tutti noi ne abbiamo bisogno, seppure in dimensioni e forme diverse.

La cosa che mi ha “sconvolto” è stata che per un romanzo scritto nel 1988, è davvero molto avanti rispetto alla mentalità redrograda che ci ritroviamo oggigiorno. Uno dei tre personaggi citati in questo libro è Eriko la madre di Yuichi, il ragazzo che accoglie Mikage in casa dopo la morte della nonna. Eriko però è in realtà il padre di Yuichi che dopo la morte della moglie, decide di abbracciare il suo vero io e donare al corpo la forma che ha sempre saputo appartenergli.

Ora, io non leggo molto spesso di persone Trasngender, e vederlo in un romanzo del 1988, fa un certo effetto, specialmente data la lunga lotta che gli LGBT sono costretti ad affrontare ogni giorno. La facilità con la quale questo argomento viene affrontato è disarmante. Ricordo che una delle prime cose che ho pensato è stata: Cavolo se tutti affrontassimo la diversità come se non fosse una mutazione genetica indesiderata ma bensì l’ordinario compiersi del corso della natura; vivremmo questa vita godendo di ogni istante.

In giappone, per chi è amante degli anime e manga lo sa, l’omosessualità è vissuta come una cosa normalissima. Siamo noi occidentali che ostracizziamo un qualsaisi cambio nello status quo. Ci avete mai pensato che magari, non esiste uno status quo predefinito?

Possiamo tutti essere quello che vogliamo ed è proprio questo il bello di venire al mondo: le infinite possibilità di cambiare, reinventarsi e rinascere.

Reputo Kitchen sicuramente uno dei miei preferiti della Yoshimoto e ve lo consiglio, specialemente per il finale. Se siete appassionati di letteratura giapponese, questo deve essere assolutamente un MUST.