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[Rubrica] Intervista con L’autore: Roberta Ciuffi.

Intervista con L’autore: Roberta Ciuffi.

Udite, Udite. Miss Roberta Ciuffi ha accettato di essere intervistata da me!

Ancora non ci credo, è stato emozionante leggere le sue risposte. Le ho trovate tutte molto argute e di una profondità inaudita. Vi prego di leggere con attenzione e di aprire cuore e mente a queste parole, perchè sono davvero un qualcosa di meraviglioso.


                1.  Da quando ha pubblicato ” Un matrimonio perfetto” ne ha fatta di strada, ripensa mai a come sarebbe stata la sua vita se avesse deciso di non spedire il suo romanzo?

La scrittura è una parte importante della mia vita. Non solo per la passione di raccontare storie, ma anche perché mi ha dato la possibilità di realizzare una relativa indipendenza. Se io adesso posso lavorare in autonomia, senza nessuno che mi soffia sul collo, lo devo alla scrittura che in qualche modo mi ha progressivamente aperto altre strade. Non solo quella dei romanzi, ma anche dei racconti, delle traduzioni. E mi ha fatto conoscere persone animate dalla mia stessa passione, alcune delle quali sono diventate care amiche.

2. Ha sempre saputo quale fosse la sua strada o il suo posto nel mondo?

No, io sono La Precaria Assoluta. Ho sempre vagato da un lavoro all’altro senza sapere precisamente cosa volessi o dovessi fare, a cosa appartenessi, quale fosse la mia dimensione. E alla fine mi sono imbattuta nella scrittura. O ci sono tornata. Era una mia fissazione, da piccola, diventare scrittrice.

               3. Come si sente quando scrive?

Difficile rispondere. A volte è una sorta di trance, ma altre mi crea molto disagio, fatico a esprimere quel che voglio, sono insoddisfatta, sembra che niente di buono possa emergere dal mio cervello.  E alla fine mi stupisco che, in fondo, mi sia riuscito piuttosto bene!

               4. Cosa pensa dei giovani scrittori che, piano piano, si stanno facendo strada nel mondo?

Ce ne sono di buoni.  E anche di cattivi. Come è sempre stato. La differenza è che adesso è improbabile che si rendano conto di non essere bravi, perché molti hanno una tale claque alle spalle che difficilmente si soffermerebbero a valutare la loro opera in maniera critica. Perché farlo, quando chi ti circonda afferma che sei meravigliosa, che la tua storia è sconvolgente e non importa quello che dicono gli altri, che scrivi in modo sgrammaticato, non conosci la punteggiatura, ecc…? L’importante è l’emozione che suscita! Così si creano dei successi ma non dei buoni scrittori.

              5. Ha qualche aneddoto divertente da raccontarci riguardo al mondo della scrittura?

Purtroppo questo mondo ha poco di divertente. È più facile trovare aneddoti poco piacevoli. Un episodio che non dimenticherò mai riguarda quando spedii un romanzo in lettura a Mondadori Ragazzi e dopo soli cinque giorni mi arrivò la lettera di rifiuto. Di rifiuti me ne sono arrivati altri, ma in genere da persone che si prendevano il loro tempo. Quella deve essere stata la lettura di un testo più veloce del mondo!

              6. Se potesse decidere di rinascere animale, quale sceglierebbe? ( I gatti non sono                                         ammessi, dato che ne possiede almeno due)

Tre! E un topo e un cane. Ma credo che mi piacerebbe essere un uccello. Volare. Nel parco vicino casa ci sono molti pappagalli verdi che solcano il cielo come piccoli jet, sempre in due o tre, chiacchierando a tutto spiano. Mi incanto a guardarli.

                  7. Cosa le piace leggere quando non ha le dita impegnate sul computer?

Leggo un po’ di tutto. Mi piacciono in maniera particolare i memoriali, o i romanzi che mi presentano ambienti, civiltà e mentalità diverse. Ho molto apprezzato dei saggi sulle vite di scienziati, del modo in cui sono arrivati a formulare certe teorie, e uno sulla personalità degli scacchisti. Trovo che questi libri forniscano maggiore alimento alla fantasia di uno scrittore di tanti romanzi.

                 8. Ha uno scrittore alla quale si ispira o ispirava?

Racconto sempre che devo la mia decisione di scrivere romance a Mary Balogh. È stato un suo romanzo a darmi la spinta: ‘Il rifiuto di Jane’. L’ho trovato così carino e delicato che mi sono chiesta se non sarei riuscita a scrivere qualcosa del genere. Adesso posso facilmente rispondere: no. Io sono io e anche se mi sforzassi di ispirarmi a Balogh o a un’altra autrice il mio stile spunterebbe sempre fuori. A me piace mettere un sorriso nelle mie storie, una punta di ironia, o divertimento.

9. Ha mai letto la saga di ‘Harry Potter’ o qualche altra saga di tendenza? Se sì cosa ne                         pensa?

No, a dire il vero credo di aver letto una sola serie: Outlander. E ai tempi in cui era  stato tradotto solo il primo romanzo,per cui gli altri sono andata a cercarmeli nelle librerie in lingua inglese della mia città e letti in originale.

              10. Ho letto “Un cuore nelle tenebre” e non le nascondo che ci ho scritto una specie di                                     racconto basato sul suo romanzo, ha mai trovato un amore travolgente come                                             quello descritto nel suo libro?

Davvero? Sono contenta. Un amore come quello? Mah, qualcuno… agli inizi. Ma adesso no. Sono single.

               11. Cosa pensa della società che la circonda? Ha fiducia nei giovani?

Trovo molto deprimente l’egoismo che sta dilagando nella nostra società. E mi fa infuriare l’incapacità del nostro paese di superare certe abitudini alla corruzione. Cerco di moderare i miei sentimenti usando come mantra la famosa frase di Gramsci: Il pessimismo dell’intelligenza e l’ottimismo della volontà. Dobbiamo sforzarci di essere ottimisti e tendere al meglio. Quanto ai giovani, è lo stesso discorso. Ce ne sono che fanno cadere le braccia e altri in grado di dare lezioni agli adulti. D’altra parte, i giovani non dovrebbero essere troppo inquadrati o troppo responsabili. Quella dovrebbe essere l’età dei grandi sogni, delle visioni magnifiche, dei progetti grandiosi… non importa se non si realizzeranno. È l’unico modo per esplorare il mondo, sia quello fisico che quello del pensiero.

                 12. Si sente soddisfatta di se stessa? Perché io, come sua fan, ritengo proprio che abbia                         fatto un bel lavoro.

Vorrei aver perseverato nello scrivere certi romanzi che invece sono rimasti a metà e forse non vedranno mai la luce, e solo perché mi sono scoraggiata riguardo alle loro possibilità di interessare il pubblico, o di essere acquistati dalle case editrici. Tuttavia non ho mai scritto semplicemente perché era un tema che ‘andava’. In questo ho cercato di essere onesta con me stessa e non snaturarmi per seguire la moda del momento, anche a costo di vendere di meno.

 

Ancora Grazie Roberta Per questa meravigliosa intervista, te ne sono grata.

Questa rubrica ritornerà molto prima di quello che pensate con un’altra intervista eclusiva. Restate qui, non sappate. Mi raccomando!

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